
| Msg # 32024 of 32044 on ZZIT4413, Thursday 11-05-25, 12:57 |
| From: TATTOO |
| To: ALL |
| Subj: I post sul ponte da parte di magistrati |
to="usenet@ From: tattoo@freemail.it Magistrati impegnati a far politica invece di andare a lavorare... Giustizia, la toga scatenata della Corte dei conti allo scoperto: i post militanti su Ponte e riforma Non c'è nulla di male nel voler far politica. Nella scelta, per altro nobile, di voler portare avanti le proprie idee per migliorare il Paese. Ma per farlo, e quindi scegliere una collocazione precisa all'interno dello scacchiere parlamentare, è necessario anche assumersi delle responsabilità. Prima tra tutte, quella di rinunciare a svolgere una professione che, per sua stessa natura, è molto delicata e che necessità una sorta di verginità fanciullesca. La famigerata e (dimenticata da molti) terzietà. Non si può, in sostanza, essere magistrati militanti, fare politica e continuare ad arrogarsi il diritto di prendere decisioni che coinvolgono l'interezza dei cittadini. Uno degli esempi (negativi) più fulgidi di toga rossa è rappresentato da Marcello Degni, magistrato contabile che, sul proprio profilo social, ne scrive di ogni contro il governo di centrodestra. Su X ha più volte evidenziato come l'esecutivo sia in mano ai “fascisti” contro cui bisogna “resistere, resistere, resistere”, per salvare il Paese da “derive eversive”. Vi ricordate il G8 di Genova nel 2001? Per Degni è stato “un tentativo fallito di golpe”. Al termine dell'approvazione della Legge Finanziaria del 2024 cinguettò un concetto che lasciava poco all'immaginario. “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”, scrisse Degni, taggando anche il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein. Per quest'ultimo post è stato deferito al collegio dei probiviri per presunta violazione del codice deontologico a causa di dichiarazioni sui social media. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha inviato gli atti al Procuratore generale della Corte dei Conti per eventuali azioni disciplinari. La decisione sulla sospensione o altre sanzioni è ancora pendente. Ma il suo profilo è pieno di concetti squisitamente marxisti. “Il diritto di sciopero non si tocca. Le pulsioni autoritarie della destra emergono sempre più chiaramente. Non riusciranno a trasformare l’Italia nell’Ungheria”. E poi: “ritorna un attacco a gamba tesa alla magistratura. L’indipendenza della magistratura è un pilastro della democrazia. Le tessere eversive si accumulano. Urge costruire una alternativa per arrestare questa deriva”. Senza dimenticare: “su due questioni, sindaco d’Italia e autonomia differenziata, la sinistra deve condurre una battaglia senza quartiere nel Parlamento e nel paese per impedire che l’Italia si trasformi in una democratura stile Ungheria con il rischio di frammentazione come accadde nell’ex Jugoslavia”. Degni ha invitato La Russa alle dimissioni, ha sostenuto l’occupazione delle scuole e la diffusione di “pensiero e pratiche alternative al modello di sviluppo neoliberista” e ha ricordato Che Guevara nel giorno dell'anniversario della sua morte (il 9 ottobre) come “vivo, luminoso e immortale”. Giornata storica: via libera finale alla riforma della giustizia Giornata storica: via libera finale alla riforma della giustizia Dulcis in fundo, l'attacco al Ponte sullo Stretto. Nel 2015 (il 30 settembre, per la precisione) scriveva su X: “scusate, ma che minchiata (letterale) è questo storia del ponte sullo stretto?”. Ma l'aspetto più eclatante del Degni-pensiero è sintetizzato in un commento di ieri. Nel quale si evidenzia come vi sia una stretta connessione tra la scelta di bocciare la realizzazione del Ponte sullo Stretto e la volontà del centrodestra di approvare la riforma della Giustizia. E la conseguente reazione della magistratura militante. “La reazione alla decisione della Corte dei conti sul ponte è coerente con l’attacco alla magistratura che domani sarà sancito dall’approvazione della legge sulla separazione delle carriere. Difendere la Costituzione votare NO al referendum per proteggere la democrazia Bisogna distinguere tra la manifestazione del pensiero che è libera per tutti ad eccezione dei fascisti banditi dalla Costituzione e l’azione che deve essere svolta seguendo norme e prassi con imparzialità, come ho sempre fatto e come fanno tutti o magistrati”. La risposta più efficace ai deliri di questo magistrato contabile è stata messa, nero su bianco, da Fabrizio, Il Contef: “Dottor Degni, a quando un bel ripasso su qualche testo di Montesquieu?”. --- SoupGate-Win32 v1.05 * Origin: you cannot sedate... all the things you hate (1:229/2) |
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